Suoni da una terra antica
Musica e canti del Vallo di Diano
Valentina Mastrangelo, soprano
Antonio Cimino, flauto
Francesco Langone, chitarra/arrangiamenti
Cosimo Lingardo, contrabbasso
Sergio Sorrentino, chitarra battente
Data di pubblicazione: 10/2010
Centro Studi Musicali del Vallo di Diano
Registrato presso "Music Zone", Teggiano (SA)
Tecnico audio: Luigi Pisanti
Grafica: Francesco Langone
Musica e canti del Vallo di Diano
Valentina Mastrangelo, soprano
Antonio Cimino, flauto
Francesco Langone, chitarra/arrangiamenti
Cosimo Lingardo, contrabbasso
Sergio Sorrentino, chitarra battente
Data di pubblicazione: 10/2010
Centro Studi Musicali del Vallo di Diano
Registrato presso "Music Zone", Teggiano (SA)
Tecnico audio: Luigi Pisanti
Grafica: Francesco Langone
Il programma del presente cd comprende una scelta del patrimo- nio colto e popolare riguardante il Vallo di Diano ed il territorio della Basilicata sud-occidentale (entrambi i territori costituisco- no l’antica terra della Lucania).
Esso si divide in due parti tematicamente simili:
La prima comprende elaborazioni di brani tradizionali religiosi, di tempi di Sonata provenienti dall’archivio Carrano di Teggiano e di brani originali di Antonio Cimino ispirati alla musica popolare teggianese. I brani sono affidati all’ensemble costituito da flauto, chitarra, contrabbasso e voce (nei brani vocali).
La seconda parte propone brani tradizionali (ma questa volta di matrice profana), un dittico strumentale di Sergio Sorrentino ispirato ai modi tradizionali valdianesi ed una ninna nanna conclusiva di Antonio Cimino. Significativa di questa seconda parte del programma è la presenza della chitarra battente all’interno dell’organico strumentale. Presenza che testimonia un legame forte con la tradizione strumentale del luogo e che fornisce una validissima caratterizzazione timbrica per i suddetti brani.
Lo stile dell’intero cd (compresi i brani originali) consiste in una libera rielaborazione in chiave moderna del materiale musicale popolare. Lungi da pretestuose operazioni pseudo-filologiche, i musicisti rendono
vive tramite una “semplice” orchestrazione le melodie e le danze perdute nel tempo. Conservate nella memoria e vaganti nella perpetuazione orale dell’espressione umana ed artistica, le melodie acquisiscono in questo cd una veste moderna ed allo stesso tempo priva di qualsiasi riferimento temporale preciso (la storia della musica in questo caso risulta quanto mai cristallizzata).
Scegliendo il gusto personale quale criterio principe per l’elaborazione degli arrangiamenti, i musicisti rendono di nuovo vive e fruibili al pubblico melodie facenti parte di un luogo antichissimo, melodie testimoni di un passato e di tradizioni millenarie, nuovamente vive senza essere rinchiuse in un preciso contenitore estetico-temporale. I musicisti ripropongono queste melodie interpretandole tramite la propria personalità e sensibilità musicale.
La modernità (priva in questo caso di sperimentalismi) trasporta come in una time machine il materiale arcaico e grezzo del patrimonio popolare in una nuova ed inedita dimensione culturale e sonora. Il processo alchemico avviene, per spiegarla con Lévi-Strauss, prelevando il “crudo” delle melodie ed ottenendo il “cotto” dell’elaborazione finale tramite la rivisitazione estetica del materiale.
Lo stesso organico scelto per questo cd è particolarmente emblematico. La voce è sorretta e completata da voci timbriche differenti e complementari al tempo stesso. Gli strumenti si preoccupano di rivestire i canti di una degna eco sonora, fatta di rimandi contrappuntistici, tocchi di colore e solidità armonica.
Sergio Sorrentino
Esso si divide in due parti tematicamente simili:
La prima comprende elaborazioni di brani tradizionali religiosi, di tempi di Sonata provenienti dall’archivio Carrano di Teggiano e di brani originali di Antonio Cimino ispirati alla musica popolare teggianese. I brani sono affidati all’ensemble costituito da flauto, chitarra, contrabbasso e voce (nei brani vocali).
La seconda parte propone brani tradizionali (ma questa volta di matrice profana), un dittico strumentale di Sergio Sorrentino ispirato ai modi tradizionali valdianesi ed una ninna nanna conclusiva di Antonio Cimino. Significativa di questa seconda parte del programma è la presenza della chitarra battente all’interno dell’organico strumentale. Presenza che testimonia un legame forte con la tradizione strumentale del luogo e che fornisce una validissima caratterizzazione timbrica per i suddetti brani.
Lo stile dell’intero cd (compresi i brani originali) consiste in una libera rielaborazione in chiave moderna del materiale musicale popolare. Lungi da pretestuose operazioni pseudo-filologiche, i musicisti rendono
vive tramite una “semplice” orchestrazione le melodie e le danze perdute nel tempo. Conservate nella memoria e vaganti nella perpetuazione orale dell’espressione umana ed artistica, le melodie acquisiscono in questo cd una veste moderna ed allo stesso tempo priva di qualsiasi riferimento temporale preciso (la storia della musica in questo caso risulta quanto mai cristallizzata).
Scegliendo il gusto personale quale criterio principe per l’elaborazione degli arrangiamenti, i musicisti rendono di nuovo vive e fruibili al pubblico melodie facenti parte di un luogo antichissimo, melodie testimoni di un passato e di tradizioni millenarie, nuovamente vive senza essere rinchiuse in un preciso contenitore estetico-temporale. I musicisti ripropongono queste melodie interpretandole tramite la propria personalità e sensibilità musicale.
La modernità (priva in questo caso di sperimentalismi) trasporta come in una time machine il materiale arcaico e grezzo del patrimonio popolare in una nuova ed inedita dimensione culturale e sonora. Il processo alchemico avviene, per spiegarla con Lévi-Strauss, prelevando il “crudo” delle melodie ed ottenendo il “cotto” dell’elaborazione finale tramite la rivisitazione estetica del materiale.
Lo stesso organico scelto per questo cd è particolarmente emblematico. La voce è sorretta e completata da voci timbriche differenti e complementari al tempo stesso. Gli strumenti si preoccupano di rivestire i canti di una degna eco sonora, fatta di rimandi contrappuntistici, tocchi di colore e solidità armonica.
Sergio Sorrentino
TRACK LIST
Antonio Cimino/Arturo Didier
Lu giglio e La Rosa
Guarda stu cielo
Anonimo dall'Archivio Carrano
Tempi di Sonata:
Giga
Danza
Vivace
Tradizionale (S. Arsenio)
Il Dio del Paradiso
Spine che il capo augusto
Anonimo dall'Archivio Carrano
Tempi di Sonata:
Balletto/Largo/Balletto
Balletto II
Tradizionale (Trecchina)
Cardamo la lana
Sergio Sorrentino
Serenata
Danza
Giuseppe Amabile/Mario Amabile
Serenata a Rusina
Antonio Cimino/Arturo Didier
Ninna Nanna
Antonio Cimino/Arturo Didier
Lu giglio e La Rosa
Guarda stu cielo
Anonimo dall'Archivio Carrano
Tempi di Sonata:
Giga
Danza
Vivace
Tradizionale (S. Arsenio)
Il Dio del Paradiso
Spine che il capo augusto
Anonimo dall'Archivio Carrano
Tempi di Sonata:
Balletto/Largo/Balletto
Balletto II
Tradizionale (Trecchina)
Cardamo la lana
Sergio Sorrentino
Serenata
Danza
Giuseppe Amabile/Mario Amabile
Serenata a Rusina
Antonio Cimino/Arturo Didier
Ninna Nanna
CD